Fa discutere l’applicazione di una ordinanza anti-ciarpame che ha fatto chiudere Koock – Migrazioni, un laboratorio che vende oggetti d’arte persiana in centro storico
Per l’intera mattinata, il sito internet del Comune di Venezia è stato inondato da decine di lettere e mail di protesta. Il motivo è l’applicazione di una ordinanza anti-ciarpame che ha fatto chiudere Koock – Migrazioni, un negozio/laboratorio che vende oggetti d’arte persiana in centro storico. L’amministrazione municipale, il 26 aprile aprile scorso, aveva disposto la chiusura di tutti i negozi veneziani che vendono paccottiglia. Da qui il provvedimento che ha portato alla chiusura di Koock, in quanto assimilato alle tante cineserie presenti in città.
La delusione della commerciante
A raccontare l’accaduto alla Nuova Venezia è Yasra Pouyeshman, di 39 anni. Ingegnere, arrivata in Italia nel 2008, a causa della nuova ordinanza anticiarpame Yasra è stata costretta oggi ad abbassare la serranda, aperta appena poche settimane fa. “Purtroppo ci siamo finiti anche noi perché ci è stato detto che non esiste un codice Ateco per la nostra attività”. La commerciante continua poi a spiegare: “Per me è un danno economico ma soprattutto uno schiaffo morale, lavoro da sola. Non è facile aprile una attività artistica a Venezia. Speravo di vendere soprattutto in questo periodo in cui c’è la Biennale d’arte”.
Pregio o degrado?
Opere d’arte di tessuto o di ceramiche realizzate da artisti contemporanei, in particolare donne. Probabilmente dovrebbero essere lontani dal mirino dell’ordinanza anticiarpame. Yasra elenca così la merce in vendita nell’atelier. “Ci sono i gioielli di Sarah Ramzi, le borse di Nogolo Shalali, gli abiti delle stiliste Sanaz Nataj e Mehrnoosh Shahhosseini e le sculture dell’afgano Alikhan Abdullah”. La negoziante ha incaricato i suoi commercialisti di tentare di risolvere la questione legata all’ordinanza anticiarpame in Comune. “Cercheremo di risolvere il problema, ma non è semplice” hanno risposto i tecnici di Ca’ Farsetti.
Identità vs esterofilia
Certo è che, se il problema delle cianfrusaglie cinesi degrada la bellissima Venezia, proprio in virtù dell’antica identità cittadina, un simile negozio potrebbe invece arricchirne la preziosità storica, artistica e commerciale. Molteplici sono stati i rapporti di Venezia con le antiche vie della Seta o delle Spezie sbarcavano nella Laguna. E’ la storia stessa della sua storica Repubblica. Bene dunque l’ordinanza anticiarpame, ma il Comune dovrebbe rivederla nei suoi più ampi casi.