Sono passati 434 anni da quel lontano giorno in cui iniziò la costruzione del ponte di Rialto
Venezia, 9 giugno – Era il 9 giugno del 1588 quando venne posata sul lato di Rivoalto la prima pietra d’Istria lunga 4 piedi, larga 2 e alta all’incirca 1,5. Sono passati 434 anni da quel lontano giorno in cui iniziò la costruzione del ponte di Rialto. Uno dei ponti più noti al mondo si trova nel centro di Venezia e ha da sempre affascinato le genti. Snodo cruciale fin dai tempi della Repubblica, il Ponte di Rialto compare da secoli in dipinti, romanzi, fotografie e pellicole cinematografiche di successo.
Ponte della Moneta fino al 1100
Unico collegamento pedonale sul Canal Grande di Venezia, tra la parte orientale e quella occidentale, in origine era però tutt’altro rispetto a come lo conosciamo oggi. Fino alla metà del 1100, infatti, gli abitanti di Rivoalto attraversavano il famoso canale grazie ad un primo ponte di barche. Se oggi attraversare il Ponte di Rialto è gratuito, all’inizio dello scorso millennio il pedaggio da pagare per visitatori e commercianti era di un “quartarolo”. Ovvero la quarta parte di un denaro veneto. Il “Ponte della Moneta”, questo il più antico nome della struttura composta da imbarcazioni, venne poi sostituito con una costruzione di tipo palafitte. Essa era montata su pali di legno e progettata da Nicolò Barattiero intorno al 1181. Già nel 1250 però, considerate le problematiche per il passaggio delle imbarcazioni più grosse, l’antico Ponte di Rialto modificò ulteriormente il suo aspetto. I veneziani concepirono un nuovo progetto in legno strutturale con due rampe inclinate congiunte al centro da una sezione mobile. Questo sistema doveva così permettere il passaggio nel Canal Grande alle navi più alte. A quei tempi infatti, Il mercato di Rialto cresceva, così come aumentava il traffico sul canale veneziano, sia sopra che sotto. Fu da questo momento che il ponte acquisì il nome usato ancora oggi.
Il crollo tra rivolte e festeggiamenti
La prima storia travagliata del nostro leggendario ponte veneziano però, ancora non trovò il giusto equilibrio. Per quanto ben costruito, infatti, la sua struttura iniziò a scricchiolare sotto il peso del nutrito traffico di genti e merci che andava aumentando sulle sponde del Rialto. Nel 1310 il ponte venne danneggiato una prima volta dai rivoltosi del rivoluzionario Bajamonte Tiepolo. Un secolo più tardi poi, nel 1444, dopo che furono costruite due file di negozi ai lati della struttura e i cui affitti erano destinati proprio alla manutenzione del ponte, questo non resse il peso e crollò. In quella occasione una grande folla si era radunata sul Ponte di Rialto per assistere al corteo della sposa del marchese di Ferrara, evento che richiamò a sè tutta Venezia. Si dovette aspettare il 1503 per giungere finalmente alla prima proposta per costruire un ponte in pietra. Da qui al 1588 però, svariate proposte si sono susseguite e, nel 1524 un altro crollo del Ponte di Rialto scosse il popolo veneziano. Solo verso la fine del Cinquecento, il doge Pasquale Cicogna, impugnò la situazione. Egli bandì un concorso al quale parteciparono i più grandi architetti del Rinascimento come Jacopo Sansovino, Michelangelo Buonarroti e il padovano Andrea Palladio.
Il patto col Diavolo
Ma gli architetti di terra, seppur famosi e i migliori in Europa, non riuscirono a riflettere la stessa arte per l’eccezionale cantiere di mare. Fu così che al bando del 1587 partecipò anche Antonio Da Ponte. Forte del proprio cognome, il progetto dell’architetto veneziano riscosse grande successo in quanto prevedeva un’unica arcata. In principio la costruzione del nuovo Ponte di Rialto venne contestata animatamente ma, finalmente, nel giro di tre anni il ponte fu concluso definitivamente. Armoniosamente incastonato nel contesto architettonico veneziano, il ponte fu inaugurato con una grande particolarità che ancor oggi attira a sé le più strane leggende. Sul suo marmo furono infatti scolpite un paio di allegorie raffiguranti, si dice, i contestatori del progetto vittime delle loro stesse maledizioni. Un ulteriore leggenda narra invece che, lo stesso Da Ponte, come per altri famosi ponti del Diavolo venne maledetto dalla creatura diabolica tramite un inganno. Un classico dei racconti medievali italiani nell’attribuire la riuscita dell’opera a magici patti tra artista e Demonio. Passando di volta in volta per mani nobili, politiche o straniere, come la sua Venezia il Ponte di Rialto è resistito alle ondate della storia. Fino al 1854 fu l’unico collegamento tra le due sponde della città di San Marco. Solo successivamente gli occupanti austriaci costruirono con la ghisa il primo Ponte degli Scalzi e il Ponte dell’Accademia. Oggi, dopo ben 434 lunghi anni di tempeste, mareggiate, terremoti, guerre antiche e mondiali moderne, il Ponte di Rialto domina ancora Venezia in tutta la sua maestosità. La domina come l’indomito leone scolpito, a sua guardia, sulla chiave di volta di quello che è forse ancor oggi il ponte più bello del mondo.